Strumenti che si danno arie da attori
Leonardo Osella, «La Stampa – Torino Sette», 30 marzo 2012
Monica Luccisano alterna la musicologia alla stesura di spettacoli. In quest’ultima veste propone, come autrice e regista, «Dalla musica al silenzio» al Teatro Baretti di Torino, venerdì 5 aprile alle 21. È un “dramma musicale per due attori/strumenti” che vede sulla scena quattro interpreti in veste, a due a due di «alter ego»: alla violoncellista Claudia Ravetto si affianca Davide Bernardi come «voce del violoncello», al percussionista Riccardo Balbinutti si lega Matteo Barbero come «voce delle percussioni».
Nel lavoro di Monica Luccisano assistiamo a una doppia faccia degli strumenti citati: da un lato protagonisti di messaggi sonori lanciati agli uomini, dall’altro narratori di se stessi e per se stessi quali fruitori della loro espressione musicale. Insomma, si finge sulla scena che gli strumenti musicali non vogliano beneficare noi uomini del loro ascolto, ma che prescindendo dal pubblico rechino gioia estetica soltanto a se stessi. È un’idea originale che al racconto abbina brani firmati da vari autori: si passa dalla geometria sublime di Bach e dalla vivacità di Vivaldi al romanticismo (il primo di Weber, quello vero e proprio di Brahms, quello estremo di Strauss), risalendo attraverso altri come Haendel e Albéniz fino ai suoni più avanzati di Xenakis, Reich, Donatoni.
Bernardi e Barbero vantano significative esperienze teatrali, una delle quali («De Rolandis?») per il Festival Teatro e Colline. Balbinutti, diplomato a Milano con Franco Campioni, si esibisce in Italia e all’estero e insegna strumenti a percussione al Conservatorio di Torino; nella stessa scuola si è diplomata, allieva di Sergio Patria, Claudia Ravetto e ora vi insegna musica d’insieme per archi.